Alimentazione sostenibile: come ridurre il proprio impatto ambientale attraverso il cibo
Categorie: Alimentazione e Benessere
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Negli ultimi anni il tema della sostenibilità ambientale ha acquisito una maggiore visibilità ed è stato numerose volte al centro del dibattito pubblico e politico. Tra i principali responsabili delle emissioni di gas serra nell’atmosfera si trova l’industria della carne, che produce il 14% delle emissioni globali. Per questo motivo, adottare un’alimentazione sostenibile può ridurre significativamente il nostro impatto sul pianeta.
Dunque, ognuno di noi ha il potere di ridurre le emissioni attraverso scelte consapevoli riguardo al consumo di cibo. Ma quali sono i principi di una dieta sostenibile? Scopriamolo insieme nei prossimi paragrafi.
Quali sono i principi di un’alimentazione sostenibile?
La definizione di alimentazione sostenibile comprende alcuni principi fondamentali, tra cui un consumo di cibo che:
- sia sano da un punto di vista nutrizionale
- abbia una bassa impronta ecologica per quanto riguarda utilizzo dei terreni e dispendio di risorse idriche
- comporti basse emissioni di carbonio
- conservi la biodiversità e gli ecosistemi
- sia ricco di prodotti locali e tradizionali
- sia accessibile per tutti gli abitanti del pianeta
Ma in che modo il consumo di cibo può aumentare le emissioni di gas serra e perché un’alimentazione sostenibile può contribuire a ridurre l’inquinamento? La risposta è nelle righe che seguono.
Perché seguire un’alimentazione sostenibile può ridurre il nostro impatto ambientale sul pianeta?
Il sistema di produzione alimentare si classifica tra i primi responsabili del danno ambientale. Per rendere l’idea, il solo settore agricolo emette circa il 30% delle emissioni di gas serra e consuma circa il 70% delle risorse idriche disponibili.
In particolare, la produzione di carne e di latticini comporta l’utilizzo dell’83% del totale dei terreni agricoli e di circa un terzo dell’acqua che è destinata all’agricoltura. A ciò si aggiungono le altissime quantità di gas serra che vengono rilasciate da questo processo produttivo. Non solo, l’allevamento intensivo di animali comporta l’emissione nell’atmosfera del metano, un gas estremamente dannoso per il clima.
Quindi, è evidente che una riduzione del consumo di carne e dei derivati è una scelta che può avere grande importanza. È stato calcolato che se l’intera popolazione degli USA rinunciasse a carne o derivati per una volta alla settimana, in un anno potremmo risparmiare alla nostra atmosfera la quantità di inquinamento prodotto da 7.6 milioni di automobili.
Tuttavia, va detto che non tutti i tipi di carne hanno le stesse conseguenze sul nostro pianeta. Dal momento che la produzione di carne bovina necessita di 28 volte in più la quantità di terra, di 6 volte in più la quantità di fertilizzante e di 11 volte in più il dispendio di acqua, la carne rossa è tra le tipologie che hanno una maggiore impronta ecologica.
Allo stesso tempo, le cause del nostro impatto ambientale sulla terra non si trovano solo nella produzione e nel consumo di cibo ma anche in altre attività come il trasporto, l’imballaggio e il confezionamento degli alimenti.
Ecco allora alcune raccomandazioni per seguire una dieta più sostenibile.

1 – Limita il consumo generale di cibo
Oltre a diminuire o eliminare il consumo di carne, un corretto comportamento è rappresentato dalla riduzione generale del consumo di cibo. Infatti, nelle società occidentali e ultimamente anche nei paesi in via di sviluppo si tende a un sovraconsumo alimentare.
Non solo un’eccessiva alimentazione comporta un più alto impatto ambientale, ma contribuisce anche all’aumento di malattie legate al cibo quali, per esempio, l’obesità. A ciò si lega un’elevata e superflua domanda alimentare che causa il proliferare di coltivazioni e di allevamenti intensivi.
2 – Riduci lo spreco alimentare
Si stima che solo nel continente europeo, ogni giorno si buttano 88 milioni di tonnellate di cibo, mentre a livello mondiale la FAO ha stimato che si arriva a 1.6 miliardi di tonnellate di cibo cestinate senza essere consumate.
Lo spreco alimentare è un fenomeno che si verifica in tutte le fasi della catena agroalimentare: a partire dalla produzione fino alla distribuzione, per arrivare alla vendita al dettaglio o al piatto di un ristorante. Questo avvenimento è responsabile del 6% delle emissioni di gas serra mentre circa il 28% dei terreni destinati all’agricoltura sono utilizzati per produrre cibo che nessuno mangerà.
3 – Segui una dieta a base vegetale, riducendo i prodotti di origine animale
Come affermato nei paragrafi precedenti, la produzione di prodotti di origine animale comporta un elevato impatto sul nostro pianeta in termini di emissioni di gas serra. Per questo motivo una riduzione della carne e dei prodotti derivati in favore di un aumento di cibi di origine vegetali rappresenta una buona azione sostenibile.
Tuttavia, ciò non significa che ognuno di noi debba adottare un regime alimentare vegetariano oppure vegano e dunque eliminare totalmente il consumo di carne nel primo caso e anche dei prodotti derivati nel secondo. Difatti, basterebbe mettere in atto un consumo consapevole, che può essere adottato:
- acquistando prodotti di origine animale di cui si conosce la provenienza
- scegliendo il pesce pescato con metodi sostenibili
- comprando prodotti locali e di stagione. A questo proposito potrebbe interessarti il nostro articolo Stagionalità dei cibi: 4 motivi per cui mangiare i cibi di stagione fa bene
Il tutto accompagnato dall’inserimento di una quantità più grande di cibi di origine vegetale nella dieta. Azione che, tra le altre cose, è associata ad un rischio minore di ipertensione, ictus, alcune forme di cancro e diabete di tipo due.
Inoltre, verdure e legumi hanno un impatto ecologico notevolmente più basso. Nel dettaglio, un rapporto dell’IPCC ha dichiarato che entro il 2050 una maggiore tendenza verso regimi alimentari vegetariani o vegani potrebbe ridurre di circa il 21% le emissioni di gas rispetto ad oggi.
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